Il Diritto Marittimo: per comprendere l’argomento dobbiamo chiederci; “I soldi, i contratti, i titoli di stato, le transazioni tra aziende, da cosa sono regolamentati?

Tutto è regolamentato dalla Admiralty Law, il Diritto Marittimo o Legge dell’Ammiragliato, una LEGISLATURA INTERNAZIONALE PRIVATA che governa e regolamenta tutte le relazioni tra ENTITÀ PRIVATE che operano negli oceani e nei mari con navi o altre forme di commercio e trasporto.

Il Diritto Marittimo

Admiralty Law – Legge dell’Ammiragliato.
Le origini della Legge dell’Ammiragliato possiamo cercarle ai tempi dei Fenici, popolo di grandi navigatori e commercianti. In Italia diverse città’ sono di origini fenicie: Trani, Venezia, Gaeta etc.. ; seguendo la cronologia temporale sui libri di storia, dopo i fenici seguono i Romani.

Il Diritto Romano assorbe la legge del Mare Fenicia e la rinomina “Mare Nostrum”. Il Diritto Romano è parte integrante del Diritto Canonico e l’applicazione del diritto marittimo sulla terra ferma è appunto opera del diritto canonico, ad opera delle Bolle Papali da Bonifacio ai giorni nostri.

I PRINCIPI DI DIRITTO MARITTIMO E LE FONTI NORMATIVE

[…] Come è noto, la disciplina legale riguardante i traffici marittimi, (il diritto marittimo), fonda le sue radici in tempi molto antichi attraverso i quali si sono venuti a radicare numerosi e ben specifici principi regolari; basti pensare che il più risalente testo legislativo in materia marittima è costituito dalle cd. “leggi di Hammurabi” di origine babilonese.

Tracce di leggi marittime sono rintracciabili anche presso i fenici ed i greci (si ricorda, ad esempio, la famosa “lex Rhodia”) ed anche nel diritto romano risultano presenti norme che si, già in allora, si occupavano delle navi e dei trasporti via mare.
Nel Medioevo il diritto marittimo appare ancora molto legato ai principi ed agli istituti di diritto romano: in particolare, nelle città marinare si assistette ad una fioritura di “Statuti” contenenti varie disposizioni a carattere amministrativo e marittimo.

Di notevole rilevanza è poi la raccolta di consuetudini seguite dal XIII al XVII secolo nel Mediterraneo occidentale, nota sotto il nome di Consolato del Mare, dove appaiono regole afferenti istituti di diritto marittimo privato. Si ricordano anche le “leggi di Wisby” nate nel Nord Europa ed i “Roles d’Oléron” nati sulle coste atlantiche francesi.

Ma il primo testo di leggi marittime di diritto privato e pubblico veramente unitario (a tal punto che si può ritenere l’inizio della moderna codificazione marittima) va rintracciata nel l’“Ordonnance de la Marine” nata in Francia nel 1681 a cui hanno attinto abbondantemente i vari testi normativi successivamente emessi anche nei territori italiani.

Con la conquista napoleonica venne imposto al Regno Italico il Codice di commercio francese fino a che, con l’unificazione del Regno d’Italia, venne pubblicato il Codice di commercio italiano (R.D. 25 giugno 1865, n. 2364 poi modificato con R.D. 31 ottobre 1882, n. 1062) che dedicava al commercio marittimo il libro secondo, nonché il Codice per la marina mercantile (R.D. 25 giugno 1865, n. 2360) che contemplava norme amministrative, internazionali, penali e processuali riguardanti la navigazione marittima (modificate con R.D. 24 maggio 1877, n. 3919, ripubblicate in un testo unico con R.D. 24 ottobre 1877, n. 4146 ed implementate con un regolamento nato con R.D. 20 novembre 1879, n. 5166).

Nel secolo successivo ebbero poi inizio ampi e complessi studi di rielaborazione normativa del settore che portarono all’approvazione dell’attuale Codice della navigazione con R.D. 30 marzo 1942, n. 327 il quale costituisce la basilare fonte normativa esistente nel nostro ordinamento giuridico.

Il Diritto Marittimo: il Codice della navigazione

HMY BRITANNIA

Il codice della navigazione, promulgato nel 1942, certamente costituisce il corpo normativo di diritto interno più ampio e generale giacché contiene un’articolata disciplina di numerosi istituti tipici del diritto marittimo (oltre che della navigazione interna ed aerea).

Pur configurandosi come legge ordinaria (cioè come legge che nell’ambito del nostro ordinamento giuridico ha una valenza inferiore a quella della legge speciale), il Codice della navigazione può considerarsi la norma “specialistica” per eccellenza in quanto destinata a regolamentare ben specifici settori, ovvero quello della navigazione marittima, interna ed aerea.

Nell’ambito dei settori sopra delineati pertanto il Codice della navigazione, (il Diritto Marittimo), assume una valenza primaria rispetto ad altre norme di carattere più generale esistenti nel nostro ordinamento e sottolinea la specialità della materia e l’autonomia riconosciuta al settore.

In particolare, il codice assume un’importanza fondamentale nell’ambito della disciplina marittima e trova applicazione in tutta una serie di rapporti che nascono e si esauriscono nell’ambito del territorio nazionale o che fanno capo a situazioni collegate a navi italiane.

Le norme contenute nel codice sono molto articolate e complesse giacché non solo toccano tutti i rami del diritto ma affrontano anche svariate tematiche legate a numerosissimi istituti marittimi che si sono via via sviluppati. Così il codice – nella parte che qui interessa, ovvero quella marittima – prevede norme di diritto privato, pubblico, amministrativo, penale, processuale, internazionale ecc. riferite ai traffici marittimi.

Quanto ai contenuti, si ricorda brevemente che il codice disciplina nel libro primo l’ordinamento amministrativo nella navigazione (ivi compreso, tra gli altri, il demanio marittimo, la polizia ed i servizi nei porti, il personale della navigazione, la registrazione delle navi, il regime dell’arrivo e della partenza delle navi);

nel libro secondo, sono regolati i profili afferenti la proprietà navale e l’armamento (ivi compresa la costruzione di navi, le figure dell’armatore, del raccomandatario, del comandante e dell’equipaggio con relativo contratto d’arruolamento);

nel libro terzo sono poi disciplinati numerosi aspetti legati alla gestione della navi (tra cui, i contratti di utilizzazione delle navi, l’avaria comune, l’urto fra navi, il soccorso, il recupero ed il ritrovamento di relitti, le assicurazioni marittime, i privilegi e le ipoteche) mentre, nel libro quarto, compaiono varie disposizioni processuali (tra cui le cause marittime, la liquidazione delle avaria marittime, la procedura di limitazione del debito dell’armatore, l’esecuzione forzata e le misure cautelari). […]
Estratto da “I principi di diritto marittimo e le fonti normative”

Legge dell’Ammiragliato – Admiralty Law – Il Diritto Marittimo

Abbiamo ampiamente parlato della Legge dell’Ammiragliato – Admiralty Law – Il Diritto Marittimo e molti di voi si stanno chiedendo: “che cosa c’è di strano in tutto questo? La legge del mare disciplina il transito delle MERCI in mare. Cosa a a che fare il Vaticano con tutto questo?”.

Il Diritto Marittimo si applica al trasporto delle Merci in mare e non via TERRA, ecco che entrano in gioco l’argomento “BOLLE PAPALI” e successivamente le frode dei Certificati di Nascita; con le BOLLE PAPALI la terra ferma viene considerata mare aperto e con la frode dei certificati di nascita homo viene trasformato in merce.


ARTICOLI CORRELATI

–> One People’s Public Trust OPPT1776;
–> Atto di nascita, la frode dei certificati di nascita;

–> Le bolle Papali, la terra diventa Mare;
–> OPPT Siamo Legalmente Liberi;