Opera teatrale Io Sono di lucia schierano: il monologo teatrale che sta risvegliando coscienze. Scopri l’opera che dà voce a heather ann tucci-jarraf e svela la più grande azione legale a favore dell’umanità. Un viaggio emotivo e rivelatore che unisce arte, libertà e consapevolezza. Clicca e lasciati travolgere da una Verità che nessuno ti ha mai raccontato.
Opera teatrale Io Sono di lucia schierano | dal teatro a OPPT1776 fino al monologo “IO SONO”

lucia schierano – Attrice
Raccontaci, come hai incontrato il teatro, lucia…
Fare teatro è stata la mia salvezza. Una fonte di salute fisica ed emotiva.
E’ stato un percorso bellissimo. Ho cominciato a 13 anni in terza media, con una commedia di Goldoni e scoprii che potevo essere, dire e fare cose che altrimenti nella vita non mi permettevo. Ero molto timida e venivo da esperienze famigliari difficili. Anche alle superiori, il teatro si è ripresentato grazie ad un insegnante intelligente.
Come ci sei arrivata sul palcoscenico?
Dopo le superiori ho frequentato una scuola di teatro serale, tutte le sere per due anni di fila, non sapevo fosse professionale. Non avevo intenzione di diventare attrice, io ci andavo perché mi faceva stare bene. Mi permetteva di lavorare su me stessa. Volevo guarire la mia vita e il teatro mi sembrava la giusta terapia.
Fosse per me, inserirei a scuola, la materia “Teatro” sin dalla primaria.È un gioco che si fa tutti assieme in complicità, sviluppa la capacità di mettersi nei panni degli altri, di entrare e uscire dal ruolo, insegna a non prendersi troppo sul serio e soprattutto ci aiuta a riconoscere le emozioni, a veicolarle attraverso le azioni e il linguaggio.
Quindi sei andata avanti con l’idea chiara di farne una professione; che percorso hai fatto di preciso?
Resami conto del valore terapeutico del teatro, ho intrapreso poi, un percorso che si chiama “dialogo delle voci” che deriva dalla ricerca junghiana dei vari sé. E’ stato fantastico, perché finalmente davo un nome alle parti di me che non riuscivo a vedere e riconoscere.
Ho scoperto per esempio che non riuscivo ad interpretare personaggi aggressivi o cattivi perché c’era un censore dentro di me che non mi permetteva di farlo, tutta l’aggressività la riversavo su me stessa, mai fuori, mai verso qualcuno altro.
Avevo sviluppato un critico interiore così grande che mi sabotava in continuazione. Il percorso insegnava a trasformare queste energie in alleati. Il bello era proprio il lavoro con le energie, incontrare energeticamente il bambino vulnerabile o il bambino giocoso ad esempio, era come aver conosciuto questi due aspetti di te stesso per davvero, ne fai esperienza attraverso il corpo, vivi nel corpo l’energia di quel sé e non lo dimentichi più.
A volte incontri parti di te così luminose che stenti a credere che ti appartengono. Ho scoperto per esempio di avere un sé che si presenta come una vecchia saggia, lei sa, conosce, ha un’energia pazzesca, la sento proprio fisicamente quando la contatto.
Nel monologo IO SONO l’immedesimazione nel personaggio di heather è totale, soprattutto in certi passaggi; come ci riesci?
Il dialogo delle voci o voice dialogue è stato un percorso importantissimo per quella che poi è diventata la mia professione di attrice, mi ha aiutata a comprendere come entrare nell’energia del personaggio, senza perdermi a cercare con la mente le motivazioni del suo agire.
Attraverso il testo, tu riesci a comprendere perché dice le cose che dice, che cosa pensa e cosa ha vissuto quel personaggio prima di arrivare in scena. Quindi, entrando dentro l’energia del personaggio, lo abiti profondamente e non hai più bisogno di studiare come dire quelle parole, cosa fare fisicamente, perché diventi quel personaggio e in qualsiasi modo tu dica le battute e ti muova fisicamente sarai perfetto, sarai lui attraverso di te.
Puoi raccontarci dei tuoi lavori teatrali prima di arrivare al monologo “IO SONO”? Com’è cominciata?
Nel 2020 collaboravo con il Teatro Stabile del Veneto. Recitavo nella commedia “La casa nova” di Goldoni, alla fine della tournée vennero chiusi i teatri a causa della pandemia. Il direttore dello Stabile di allora, Massimo Ongaro, mi disse: perché non fai qualcosa su Franca Valeri in omaggio al suo prossimo centenario?
Così, durante la pandemia ho messo insieme i suoi migliori sketch e lo spettacolo dal titolo: “Franca, come te solo la Valeri” è andato in scena in prima nazionale il giorno del centesimo anno di Franca, il 31 luglio 2020 al Teatro Verdi di Padova, poi al Goldoni di Venezia e al Comunale di Treviso.
I vari organizzatori teatrali, visto il successo dello spettacolo, avevano già creato una serie di appuntamenti per la stagione teatrale successiva, ma a settembre dello stesso anno i teatri furono chiusi nuovamente per la pandemia. La stagione saltò.

lucia schierano – Attrice
E a OPPTT come ci sei arrivata?
A OPPT1776 sono arrivata dopo aver visto l’intervista di barbara banco con marco missinato. Entrai nella chat Telegram resolution. E’ stato bellissimo, perché il faro che è barbara, con la sua integrità, è stata la scintilla di una conoscenza che non mi apparteneva fino a quel momento. Non mi ero mai interessata di politica, di diritto, di leggi. Una cosa però mi era chiara, l’ingiustizia del mondo così come è.
L’ingiustizia mi ferisce profondamente, è addirittura inconcepibile per me.
Quindi ci sarà stata una fase di studio approfondito, come accade a tutti noi del Popolo… Come è nata l’idea del monologo di IO SONO?
Sì, ho cominciato a studiare l’azione legale di OPPTT1776 con il gruppo del Noi è del Veneto e in particolare giulia ramponi è stata la guida, lei mi ha aiutata più di tutti nel momento in cui ho deciso di trasformare la nuova conoscenza acquisita in uno spettacolo teatrale.
È stato congeniale per me pensare ad un monologo, perché già da 10 anni portavo in scena monologhi al femminile. All’inizio avevo immaginato una specie di conferenza-teatrale, con tanto di slide, prove documentali, canzoni come quella di G. Gaber “Tutto è falso”.
Si intitolava “Fiaba libera tutti” perché l’idea di cominciare con la fiaba è sempre stata presente in me, in quanto aiuta il pubblico ad entrare nel cuore, capace di riconoscere la verità prima ancora che la mente capisca.
Col Concilio del Fare si è aperto un topic dedicato a Fiaba libera tutti, è stata importante la condivisione! Ho proposto quella prima messa in scena ai miei ex compagni delle superiori, con i quali formiamo ancora un bel gruppo. Loro si sono prestati, ma mi sono resa conto che era lunghissima.
Troppo. Gli amici erano sopraffatti dalle troppe nozioni. Dovevo rimetterci le mani!
Taglia, copia, incolla, taglia ancora… la domanda era sempre la stessa: “come essere credibile?”
C’è stato un momento particolare dove hai preso coscienza di come volevi fare davvero il monologo “IO SONO”?
Un giorno, in mezzo alla Natura, l’intuizione è arrivata: “Perché non essere heather!!? Chi più di lei può dire con autorevolezza tutto ciò che lucia fatica solo a pronunciare?!”
Era la chiave giusta. In fondo, faccio l’attrice da molti anni, sono allenata ad interpretare i ruoli più disparati, anche maschili, spesso mi ritrovo a dire: “sul palco, posso essere chi voglio!” dunque perché non heather?
Beh! Ho scritto una decina di versioni. A Vicenza da michela stefani, alla prova generale del primo debutto nel 2024 di quello che poi è diventato IO SONO, a carmelo venne l’idea di usare le maschere teatrali per rappresentare le finzioni giuridiche, così teatralizzando anche quel passaggio, tutto divenne più fluido.
Ogni volta che avevo l’occasione di rappresentare lo spettacolo, lo registravo, così potevo rivederlo e farmi anche la regia.

lucia schierano – Attrice
Quindi è stata un’elaborazione complessa; avevi un obiettivo specifico?
Non volevo fare intrattenimento, volevo portare conoscenza.
Il compito più arduo è stato mettere insieme in modo armonico tutto il materiale usato per lo studio, volevo che il messaggio arrivasse alla coscienza di chiunque, anche a chi non ha la minima idea di vivere in un sistema schiavistico.
Se non hai la consapevolezza reale di essere schiavo, non ti rendi nemmeno conto del perché dovresti attivarti per liberarti. Perciò raccontare i fatti reali che hanno poi portato heather ann tucci-jarraf a compiere l’azione legale che riporta la Legge Naturale sul pianeta era necessario.
Da come reciti si sente il trasporto che hai per il personaggio che interpreti.
Ah sì! Entrare nel personaggio di heather è stato meraviglioso; lei è un’anima elevatissima! Deve esserlo per poter scrivere quelle dichiarazioni! Per me heather è un punto di arrivo, di luce, un po’ come barbara. Anche barbara e un’anima da emulare per l’animo grande che percepisco, per la sua comprensione, la compassione, la fermezza.
E’ come se in loro sentissi la Giustizia e la Verità. Non c’è mai stato un momento di invidia, ma solo rispetto e desiderio di emulazione con barbara.
Anche per heather, mi sono chiesta come poteva essersi sentita; dopo anni di teatro ho maturato un po’ di mestiere e mi rendo conto che per esprimere una Verità, puoi usare delle metafore, che le parole non necessariamente devono essere attinenti, ma l’importante è che muovano l’emozione che intendi far passare.
Sul fronte emozionale, dove hai puntato di preciso?
Una volta che heather si è resa conto della portata della frode del nome legale, si è resa conto anche di quanto noi siamo trattati come merce (come cuccioli di animali, dice nel suo documento). E io ho puntato su questo, su questa emozione.
E sull’emozione scaturite da come lei ha lavorato; ho usato le sue parole, prese dalle sue interviste… molte parole usate in legalese nel mio lavoro sono veramente le sue; il legalese è un codice. E’ stata una fortuna per me avere queste interviste.
Potevo percepire l’essenza della sua anima che si manifestava, la motivazione primaria per la quale diceva e faceva quelle cose. Sentivo che c’era una volontà di donare qualcosa all’umano.
La Libertà! La voce che sentì heather fu: “Devi cambiare il gioco”. Io la presi: era un’espressione sua e fu così che lei poi scelse di denunciare, mostrandoci l’importanza di agire di ognuno di noi.
Quanto ti senti vicina a heather dopo il percorso che hai fatto?
Lei scoprì la verità e decise che non poteva tenerla per sé. La stessa cosa è avvenuta con me. Io potevo dire la Verità con la professione dell’attrice, ma non solo per me… è una Verità che va detta a tutti!! Io racconto in questo modo ciò che fece heather, perché quella presa di coscienza è una cosa che è accaduta anche a me, come se fossi stata sospesa nello spazio, con questa voce che mi diceva “hai tutto dentro… non cercare fuori”.
Quindi io amo profondamente heather; lei poteva fregarsene dell’umanità e dire: “Arrangiatevi, restituisco l’esito della mia ricerca, vengo pagata e fine!”, ma il suo senso di responsabilità nei confronti dell’umanità intera l’ha portata a percepire gli altri come un UNO, del quale anche lei stessa faceva parte. Non per fare guerra, ma per essere al servizio dell’umanità tutta.
E’ l’intento che conta. Il punto di partenza da dove partono le scelte che facciamo. Lei si è assunta anche la responsabilità delle conseguenze, anche in merito alla sua famiglia e non ne ha avuto paura, perché era altissimo il suo intento. Importantissimo.
E’ un esempio e io l’ho colto. Io stessa ho messo da parte la lucia schierano attrice per difendere la Verità… non mi interessava difendere il ruolo dell’attrice.
Il video della rappresentazione a Dolceacqua è fatto molto bene; tecnicamente come vi siete organizzati?
Sì, la location è a Dolceacqua, in Liguria in un castello molto bello e suggestivo; è andata bene grazie a davide… io ho usato musiche libere che lui mi ha permesso di trovare tramite un sito; il lavoro può essere divulgato. Quindi grazie a davide che mi ha dato le informazioni utili anche per questo.
La collaborazione con il popolo è stata importantissima; inizialmente è partita dal Concilio del fare. Tutto il popolo mi ha aiutato moltissimo… tutti hanno contribuito ad arrivare all’obiettivo. Davide è stato magistrale con le riprese a Dolceacqua e in tutto ha fatto un bellissimo lavoro.
Opera teatrale Io Sono di lucia schierano
Io Sono
Dolceacqua, in Liguria
– lucia schierano
Dì la tua. Fai la differenza.
Hai sentito risonanza, dubbi o intuizioni leggendo queste parole?
Lascia un commento e fai sentire la tua voce: ogni esperienza è parte del risveglio collettivo.
Condividi questa storia con chi pensi debba sapere.
Anche solo una persona può aprire gli occhi grazie a te.
Grazie
Molto bello e comrensibile
Anche per chi non ha studiato per ore
Sì, lucia è molto brava a rendere bene i dettagli, senza annoiare nessuno. Grazie per essere passata.
Ho conosciuto Lucia nel percorso di formazione di Voice Dialogue, la tecnica da lei citata.
Dopo anni l’ho rivista a Bologna in un monologo al femminile.
All’inizio di questo spettacolo non avevo capito che non era una testo teatrale soltanto, ma poi ho sentito la denuncia e la verità dei fatti contenuti.
Ho apprezzato molto. Un bel modo di dirci le cose, drammaticamente
Cara Fernanda, lucia è un talento e una donna davvero speciale; il suo lavoro di attrice ha un grande valore e la sua ricerca artistica è in perfetta armonia con la ricerca della verità. Grazie per il tuo contributo.